Via Crucis a conclusione della settimana di Esercizi Spirituali di Comunità

Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e in profondità, e succhiare tutto il midollo della vita, sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire in punto di morte che non ero vissuto.

Henry David Thoreau

Così, con questa citazione, potremmo riassumere l’esperienza di questi giorni di Esercizi spirituali di Comunità:

ci siamo addentrati nel bosco del silenzio, dell’ascolto, della riflessione e della preghiera e abbiamo scoperto la bellezza di un mondo nuovo, quello visitato e contagiato da Cristo.

Abbiamo per davvero udito la sua saggezza per imparare anche noi la sapienza del vivere che non è fatta di compromessi, buon senso comune o di ciò che è politicamente corretto…, ma di vita piena, gustosa, profonda e, soprattutto, VERA!

Basterebbe ricordarci che TUTTO da mattina a sera, è un DONO creato apposta per me (anche questo istante, queste persone con cui siamo, questi lumi, questa luna, ma anche questo cruccio che ho nel cuore o questo pensiero che mi assilla…) per vivere diversamente, veramente, intensamente:

perché se tutto è dono significa che dietro c’è una mano che me lo porge e quindi Qualcuno che mi invita e che sta con me! E allora tutto ha valore, tutto è parte di un progetto, tutto ha significato e niente è da buttare, ma da vivere e assaporare fino all’ultima goccia!

Ecco perché abbiamo ripercorso la via della Croce: che non è la via della sofferenza; ma è la via di Chi ha scelto consapevolmente di affrontare e gustare TUTTO fino alle sue conseguenze (compresa la sofferenza) e senza scartare nulla di ciò che la vita offre: vivere l’amicizia così come il tradimento; vivere la serenità così come la

tentazione; vivere la delicatezza così come lo schiaffo; vivere la giustizia così come la prepotenza; vivere la solidarietà così come

l’indifferenza; vivere gli affetti così come il dolore della solitudine; vivere la vita così come la morte!

La via della Croce è la strada di ogni uomo perché è la strada di Dio stesso che non rinuncia a nulla di ciò che è l’esistenza e proprio per questo è Dio!

Allora anche questo momento storico che stiamo attraversando può essere un dono, nella misura in cui siamo consapevoli che in quest’ORA Lui ci sta salvando, cioè rende sacro, fa suo, ciò che per tutto il resto del mondo è una condanna e una maledizione (maledetto virus!).

E invece è Suo anche questo frangente: nulla è fuori dalle sue mani, dalla sua grazia, dal suo piano di bene per noi; nulla è l’ultima parola, nulla è privo di significato.

Ma, parafrasando le parole della mistica del ‘300 Giuliana di Norwich e di una poetessa più contemporanea Ada Negri, “Tutto sarà bene, e ogni genere di cosa sarà bene,… anche il dolore, anche il mio male, perché tutto per me fosti e sei e questa certezza mi fa tremante d’una gioia più grande della morte”!

don Mauro