Un percorso altamente impegnativo eppure praticabile da tutti

Intervento del Prevosto, don Mauro Magugliani, nella S. Messa per la festa dell’Oratorio, a conclusione della prima edizione di Melzo Incontra
Melzo, domenica 25 settembre 2022

Definirei questi giorni di “Melzo-incontra”, una sorta di maratona, ossia di un percorso altamente impegnativo eppure praticabile da tutti, proprio come lo è la nostra esistenza!

Abbiamo visto, toccato con mano, abbiamo udito, persino gustato quanta vita e vitalità c’è attorno a noi che ci provoca continuamente, ci interroga, ci ferisce anche, ci stimola, ci entusiasma e soprattutto ci testimonia che noi siamo di più.

Senza sapere gran ché di quanto stavamo realizzando in questi giorni, un ragazzo di don Burgio con cui ero a tavola, ascoltando Eleonora che tentava di spiegare il senso di queste giornate e affermava con entusiasmo che in ciascuno c’è di più delle apparenze immediate o delle scelte fatte, questo ragazzo esclamò in modo serio e tuttavia sorridente: “Che poeti che siete!”.

Sì, siamo poesia perché siamo un regalo a noi stessi e agli altri, un regalo da scartare quindi;

siamo poesia nelle nostre diversità che rendono interessante il mondo;

siamo poesia col nostro limite che è la nostra caratteristica più vera e che fa da richiamo all’avventura, alla scoperta, al mistero;

siamo poesia perché tutto di noi è linguaggio ed espressività, fossero anche la rabbia o la timidezza;

siamo poesia perché unici esseri capaci di ricominciare, abbracciare, perdonare con una consapevolezza che rende anche le ferite delle cicatrici bellissime;

siamo poesia perché capaci di bellezza e dignità sia nell’arte che nelle arti, così che il paragone tra un Brunelleschi e PizzAut non è certo fuori luogo perché entrambi hanno incluso chi era escluso; siamo poesia persino nel gusto e nel cibo così che la nostra cultura passa anche da lì e una bella e buona tavola ha il sapore dell’amicizia, dell’incontro e della serenità, ma anche della storia, dei luoghi, dei profumi e dei sapori della nostra terra e quindi del nostro vivere quotidiano;

siamo poesia perché ci poniamo interrogativi grandi che danno senso al nostro essere qui (mostra degli studenti) o perché vogliamo sfidare ciò che appare impossibile come negli sport o nella ricerca…

Ora la nostra maratona prosegue nella corsa dei giorni che ci attendono, negli incontri quotidiani, nelle esperienze di sempre: la sfida sarà quella di affrontare con occhi nuovi (e cioè penetranti) ciò e chi ci verrà incontro!

Ringraziamenti:

a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo evento:

giovani, adulti, collaboratori, sponsor, tecnici, cuochi/e e soprattutto ai molti che hanno lavorato dietro le quinte, ma permettendoci di trovare tutto pronto, bello, piacevole.